Da Shushtar Kilim a Telaio
Shushtar Kilim (tappeto)
Kilim finemente intrecciati dalle tribù Bakhtiari, con trame a stacco e tessuti con lane a colori naturali blu e mattone. La residenza invernale dei Bakhtiari si trova nelle pianure del Khuzestan, intorno Shushtar, vicino al Golfo Persico. Mentre d’estate migrano attraverso i Monti Zagros nella valle del Chahar Mahal ad ovest di Esfahan, per pascolare i loro animali.
Le tribù Bakhtiari vivono in una zona dove, fino a poco tempo fa, non c’erano strade e moderni mezzi di comunicazione. Sono noti per i loro Kilim e tappeti annodati per uso domestico. Un bellissimo raro esemplare di Kilim Shustar in vendita nel nostro catalogo
A tessere i Kilim sono soprattutto le donne Bakhtiari. Nella tessitura di solito usano la tecnica della doppia tramatura, in cui i fili di trama, invece di formare fessure ad ogni cambio di colore, sono collegati tra loro ad ogni passaggio e di conseguenza ogni colore forma una cresta marcata sulla facciata opposta a quella di lavorazione del tessuto. In questo modo si creano due facciate diverse. Per gli orditi viene usata lana marrone di cammello non tinta. I colori non sono vibranti come nei Kilim Qashqa’i, tribù abbastanza vicine ai Bakhtiari. Il tessuto, morbido e leggero, non è adatto ad impieghi gravosi, anche se vengono utilizzati nella vita quotidiana.
Sofreh o Soffreh (tappeto)
Il Sofreh che letteralmente significa tovaglia, mostra piuttosto bene la semplicità e l’umiltà che sottendono alla creazione di questi manufatti di uso quotidiano delle popolazioni nomadi, in questo caso dell’Azerbaijan iraniano. Molto spesso per il campo veniva utillzzata lana non tinta e priva di decori; non in questo esemplare. La bordura presenta gli stessi stilemi del bordo blu scuro e della parte centrale. Il Sofreh veniva anche utilizzato per impastare il pane. Infatti in certi vecchissimi esemplari si vede che nella zona centrale sono presenti dei residui secchi dovuti a questo tipo di utilizzo.
S-ply
Termine inglese usato per indicare che il filo composito, utilizzato per trama, ordito o vello, nella fase di filatura della lana è stato ritorto verso destra.
Stuoie Tuareg
Le stuoie Tuareg sono pezzi di vecchia manifattura, originariamente utilizzati dai Tuareg durante le soste delle carovane. Sono realizzati in legno di palma tagliato a listelli, pelle di cammello e colori naturali. I pigmenti con i quali erano dipinti si possono solo intravvedere. Questi pezzi solitamente arrivano dalla Mauritania e sono da qualche anno conosciuti in Occidente per le loro linee geometriche e i simboli Tuareg che li rendono molto “moderni”, pur facendo parte della millenaria e ormai scomparsa tradizione Tuareg.
Suf o Nimbaft (tappeto)
In Persia sono così denominati esemplari di Kilim e Sumak che presentano parti annodate.
Suliman (tappeto)
Questi tappeti realizzati in Pakistan riproducono i disegni degli antichi Ghiordes turchi, utilizzando per i nodi ottime lane brillanti, allo scopo di ottenere un nodo molto fine ed una bassa rasatura. Trama ed ordito sono invece in lana.
Sumak, Sumakh, Sumac, Soumak, Soumakh (tappeto)
Sono detti anche “Kilim a trame avvolte” e anche “a catenella”. Nei Sumak le trame, non strutturali ma di decoro, vengono avvolte intorno a quattro catene di ordito, poi passate dietro ad altre due e poi ancora avvolte alle successive quattro e così via. Quando si cambia colore queste trame vengono lasciate pendere sul retro (che prende quindi un aspetto peloso). la parola “sumakh” oltre ad indicare una tecnica, viene usata anche per identificare i manufatti caucasici ottenuti con tale tecnica. Varie le ipotesi sull’origine del termine (città del caucaso, oppure un tipo di pianta). Tappeti Sumak antichi caucasici e persiani.
Sumak a Draghi (tappeto)
Sono tappeti realizzati in Caucaso, nei quali il soggetto prevalente, centrale è il drago, stilizzato in varie forme e colori e il campo pieno di simboli e disegni tribali antichissimi, tra i quali uccelli, talismani, ecc.
Piuttosto rari e ricercati. Esemplari di antichi Sumak a Draghi in ottimo stato di conservazione e datati.
Sumak Antalya o Adalia (tappeto)
Sono i tessili provenienti dalla città omonima nel Sud della Turchia, nel Golfo di Adalia.
Sumak Azari (tappeto)
Sumak tessuti dalle tribù Azere. Molto particolare è questo nostro sumak Azari di fine ‘800
Sumak Baku (tappeto)
Sumak dell’area di Baku. Di solito presentano un affascinante fondo salmone che accoglie i caratteristici medaglioni romboidali blu, con contorni bianchi, tipici dell’area di Baku. Il resto del campo è a stelle di Lesghi. Lungo i bordi laterali, ci sono delle “spade” Perepedil che rappresentano residui di una ripartizione del campo a cassettoni. La bordura principale ad ottagoni riccamente colorato e il bordo esterno a “cane che corre”. Sumak Baku antichi del nostro catalogo.
Sumak Guchan (tappeto)
I tappeti Sumak tessuti dalle popolazioni curde stanziate a Quchan, nel Khorassan.
Sumak Korjin (tappeto)
Le sacche a doppia tasca dei nomadi, di varie etnie, realizzate con la tecnica Sumak.
Sumak in seta (tappeto)
Gli esemplari di nuova manifattura Sumak della penisola Anatolica.
Sumak in seta di provenienza turca.
Sumak Shahsavan (tappeto)
I tappeti Sumak tessuti dalle tribù Shahsavan, i prediletti dello Scia.
Un vecchio Sumak Shahsavan della nostra collezione presenta dei bellissimi motivi zoomorfici.
Sumak Sileh (tappeto)
Tessile in lavorazione Sumak, con soggetto ripetitivo, a tutto campo, di drago stilizzato in vari colori a forma di squadrata. Ci sono esemplari antichi molto belli con draghi gialli e blu su fondo mattone, ricchi di simbologie, nei quali sono facilmente individuabili gli occhi, le orecchie o cornetti, e la coda. Di solito sono costituiti dai due parti cucite insieme, per questo motivo è raro trovarne che stiano ben stesi a terra. Un rarissimo Sumak Sileh a draghi in catalogo, esemplare in perfette condizioni nonostante l’età.
Sumak Suzani (tappeto)
Sono Sumak tessuti ad ago (suzani). Solitamente hanno origine persiana e sono di nuova manifattura. Sumak Suzani in catalogo.
Suzani (tessuto)
Tradotto alla lettera significa “fatto con l’ago”. Sono tessuti alquanto fini in cotone e seta ricamati, soprattutto quelli Uzbeki e di Bukhara. Alcuni esempi di tessuti Suzani Uzbeki e persiani in catalogo.
Tabbakhi lana
È quella lana recuperata dagli animali morti. Per poterla utilizzare viene trattata con calce. Non se ne ricava una buona lana, perché è meno resistente all’usura e piuttosto opaca rispetto ad una lana di buona qualità.
Tabriz (città)
Città di antichissime origini dell’Azerbaijan iraniano, abitata dagli Azari di etnia turca, per secoli ha goduto di un’alta reputazione come centro della cultura orientale. Nel Medioevo raggiunse il suo il massimo sviluppo nelle arti. Miniatori di manoscritti, ricamatori di seta, pittori di corte e cesellatori influirono in uguale misura sull’operato dei tessitori di tappeti che crearono delle vere e proprie opere d’arte.
Tabriz (tappeto)
I Tabriz (dal nome della città di origine) sono dei manufatti che possono presentare anche inserti in seta nel vello. Il nome è solitamente seguito da 60 Raj, 70 Raj, ecc., dove la cifra è il numero di nodi e Raj (o Ghireh, Ghereh, Punzeh) indica una misura persiana corrispondente a circa 7 cm, usata in Azerbaijan. Quindi 60 Raj significa 60 nodi in 7 cm. Resta comunque il fatto che i nuovi Tabriz sono tutt’altra cosa rispetto a quelli antichi di uno, due secoli fa. In commercio è possibile trovare una categoria di tappeti a dir poco grossolani che vengono chiamati Tabriz. Costano come un tappeto fatto a macchina ma sono di qualità scadente, tanto da venir chiamati, dagli addetti ai lavori, “copertoni”. Ecco i Tabriz antichi in catalogo, cinque esemplari magnifici.
Tabriz Haji Jalili Antico (tappeto)
Gli esemplari antichi più raffinati ed irripetibili fra i tappeti di Tabriz, sono i tappeti creati nelle manifatture del grande maestro Haji jialili. Nella nostra collezione puoi sceglier fra ben tredici esemplari di Tabriz Haji jalili antichi semplicemente stupendi.
Talim
Il cartone con il disegno su carta millimetrata, per contare i nodi. Serve al tessitore per realizzare un tappeto.
Talish (tappeto)
Tappeti realizzati nel territorio omonimo del Talish, la zona più meridionale del Caucaso, affacciata sul Mar Caspio. Si contraddistinguono per la forma allungata e per il campo centrale relativamente stretto, quanto la bordura. Di frequente, il disegno Met-Haneh nel campo centrale, è senza decorazioni, fatto questo abbastanza eccezionale, data la tendenza degli Orientali a decorare qualsiasi spazio libero. La bordura principale solitamente è a fondo avorio e contornata da numerose cornici secondarie. Il campo centrale, in tinta unita, è incorniciato a mo’ di merletto da un margine sottile di frecce acuminate, color giallo oro.
Tappeti Talish antichi in catalogo.
Talsent (tappeto Berbero)
Tappeti Berberi di vecchia manifattura, provenienti dalla regione del Talsent, nell’estremo Est del Marocco, al confine con l’Algeria. Si caratterizzano per il colore viola quale colore base e una forte presenza simbolica berbera.
Questo è un cuscino berbero Talsent della prima metà del ‘900 in catalogo.
Tazenacht (tappeto)
Tappeti provenienti dall’omonima regione a Sud del Marocco. Hanno colori naturali e il disegno d’ispirazione orientale.
Sono tappeti in cui il classico colore giallo zafferano e gli altri colori naturali tipici di questa zona lo rendono particolarmente elegante. Ecco alcuni esempi di Berberi Tazenacht di vecchia manifattura, molto particolari.
Telaio
È lo strumento con il quale si tessono i tappeti, sia con vello che a tessitura piana.
È composto da due assi longitudinali e due trasversali (superiore ed inferiore) dette subbi. A quest’ultime si fissano le catene dell’ordito. Altro elemento del telaio sono i licci che facilitano l’inserzione delle trame.